Gli ultimi due anni ci hanno indirizzati verso un nuovo modo di intendere l'assistenza. La salute digitale nel corso del prossimo anno spingerà molte organizzazioni e istituzioni a lavorare insieme, per rendere l'assistenza sanitaria più accessibile a tutti. Con un occhio al futuro Forbes ci suggerisce quali saranno i trend preponderanti del 2023.
I CIO stanno esaminando attivamente i portafogli delle aziende Big Tech e della sanità digitale per vedere dove possono formare delle partnership. Queste collaborazioni spaziano dalla creazione di nuovi prodotti IT all'aiuto ai sistemi sanitari nella creazione di nuovi sistemi in grado di sbloccare l'innovazione e apportare più valore al modo in cui forniscono assistenza.
Google Cloud ha stretto una partnership strategica pluriennale con l'azienda sanitaria LifePoint Health per implementare il motore di dati sanitari di Google Cloud nei suoi ospedali. I medici guadagneranno visioni quasi in tempo reale e globalizzate delle cartelle dei pazienti rispetto a set di dati isolati.
Il ruolo strategico delle nuove tecnologie nel futuro della salute sarà così determinante che si stima una crescita della digital health intorno al 484% entro il 2025, con un mercato da 115 miliardi di euro.
La sanità che conosciamo oggi è il retaggio di un’epoca in cui era inconcepibile che i pazienti fossero i principali utenti finali del servizio, ed in cui usabilità e interoperabilità erano parole sconosciute. Con la trasformazione digitale, il presidio fisico non basterà più agli operatori sanitari per garantirsi la fedeltà del paziente che deciderà non solo più sulla base della vicinanza ad una struttura, ma soppesando maggiormente l’esperienza e i servizi ad essa collegati.
Le organizzazioni sanitarie devono fare i conti con la pandemia di coronavirus e i suoi impatti persistenti e con le mutevoli richieste dei consumatori di servizi rapidi e convenienti. Gli operatori sanitari sono costretti a portare avanti i loro sforzi di trasformazione digitale e Alphabet, Amazon, Apple e Microsoft stanno prestando la loro competenza tecnologica per diventare partner per il lavoro.